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36 giornata sesta

infino al petto lunga; e senza avere in sé mistura alcuna, chiarissimo il suo fondo mostrava esser d’una minutissima ghiaia la quale tutta, chi altro non avesse avuto a fare, avrebbe, volendo, potuta annoverare: né solamente nell’acqua vi si vedeva il fondo riguardando, ma tanto pesce in qua ed in lá andar discorrendo, che oltre al diletto era una maraviglia. Né da altra ripa era chiuso che dal suolo del prato, tanto dintorno a quel piú bello quanto piú dell’umido sentiva di quello. L’acqua la quale alla sua capacitá soprabbondava uno altro canaletto ricevea, per lo qual fuori del valloncello uscendo, alle parti piú basse se ne correva. In questo adunque venute le giovani donne, poi che per tutto riguardato ebbero e molto commendato il luogo, essendo il caldo grande e veggendosi il pelaghetto davanti e senza alcun sospetto d’esser vedute, diliberaron di volersi bagnare: e comandato alla lor fante che sopra la via per la quale quivi s’entrava, dimorasse, e guardasse se alcun venisse e loro il facesse sentire, tutte e sette si spogliarono ed entrarono in esso, il quale non altramenti li lor corpi candidi nascondeva che farebbe una vermiglia rosa un sottil vetro. Le quali essendo in quello, né perciò alcuna turbazion d’acqua nascendone, cominciarono come potevano ad andare in qua ed in lá di dietro a’ pesci, i quali male avevan dove nascondersi, ed a volerne con esso le mani pigliare. E poi che in cosí fatta festa, avendone presi alcuni, dimorate furono alquanto, uscite di quello, si rivestirono e senza poter piú commendare il luogo che commendato l’avessero, parendo lor tempo da dover tornar verso casa, con soave passo, molto della bellezza del luogo parlando, in cammino si misero: ed al palagio giunte ad assai buona ora, ancora quivi trovarono i giovani giucando dove lasciati gli aveano; alli quali Pampinea ridendo disse: — Oggi vi pure abbiam noi ingannati. — E come? — disse Dioneo — cominciate voi prima a far de’ fatti che a dir delle parole? — Disse Pampinea: — Signor nostro, sí — e distesamente gli narrò donde venivano e come era fatto il luogo e quanto di quivi distante e ciò che fatto avevano. Il re, udendo contare la bellezza del luogo, disideroso di vederlo, prestamente fece comandar la cena; la qual poi che con assai