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conclusione dell'autore |
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conosciuto, se io quelle della lor forma trar non avessi voluto, altramenti raccontar non poterle. E se forse pure alcuna particella è in quelle, alcuna paroletta piú liberale che forse a spigolistra donna non si conviene, le quali piú le parole pesan che i fatti e piú d’apparer s’ingegnan che d’esser buone, dico che piú non si dée a me esser disdetto d’averle scritte che generalmente si disdica agli uomini ed alle donne di dir tuttodí «fóro» e «caviglia» e «mortaio» e «pestello» e «salsiccia» e «mortadello», e tutto pien di simiglianti cose. Senza che, alla mia penna non dée essere meno d’autoritá conceduta che sia al pennello del dipintore, il quale senza alcuna riprensione, o almen giusta, lasciamo stare che egli faccia a san Michele ferire il serpente con la spada o con la lancia ed a san Giorgio il dragone, dove gli piace, ma egli fa Adamo maschio ed Eva femina, ed a Lui medesimo che volle per la salute dell’umana generazione sopra la croce morire, quando con un chiovo e quando con due i piè gli conficca in quella. Appresso, assai ben si può conoscere che queste cose non nella chiesa, delle cui cose e con animi e con vocaboli onestissimi si convien dire; quantunque nelle sue istorie d’altramenti fatte che le scritte da me si truovino assai; né ancora nelle scuole de’ filosofanti, dove l’onestá non meno che in altra parte è richesta, né tra cherici né tra filosofi in alcun luogo, ma ne’ giardini, in luogo di sollazzo, tra persone giovani, benché mature e non pieghevoli per novelle, in tempo nel quale andar con le brache in capo per iscampo di sé era alli piú onesti non disdicevole, dette sono. Le quali, chenti che elle si sieno, e nuocere e giovar possono, sí come possono tutte l’altre cose, avendo riguardo all’ascoltatore. Chi non sa che è il vino ottima cosa a’ viventi, secondo Cinciglione e Scolaio ed assai altri, ed a colui che ha la febbre è nocivo? Direm noi, per ciò che nuoce a’ febricitanti, che sia malvagio? Chi non sa che il fuoco è utilissimo, anzi necessario a’ mortali? Direm noi, per ciò che egli arde le case e le ville e le cittá, che sia malvagio? L’armi similmente la salute difendon di coloro che paceficamente di viver disiderano: ed anche uccidon gli uomini molte volte, non per malizia di loro, ma di coloro che malvagiamente