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novella decima 313

l’allevasse e costumasse. Sopravvenne appresso che la donna da capo ingravidò, ed al tempo debito partorí un figliuol maschio, il che carissimo fu a Gualtieri; ma non bastandogli quello che fatto avea, con maggior puntura trafisse la donna, e con sembiante turbato un dí le disse: — Donna, poscia che tu questo figliuol maschio facesti, per niuna guisa con questi miei viver son potuto, sí duramente si ramaricano che un nepote di Giannucolo dopo me debba rimaner lor signore; di che io mi dótto, se io non ci vorrò esser cacciato, che non mi ci convenga fare di quello che io altra volta feci, ed alla fine lasciar te e prendere un’altra moglie. — La donna con paziente animo l’ascoltò, né altro rispose se non: — Signor mio, pensa di contentar te e di sodisfare al piacer tuo, e di me non avere pensiero alcuno, per ciò che niuna cosa m’è cara se non quanto io la veggio a te piacere. — Dopo non molti dí Gualtieri, in quella medesima maniera che mandato aveva per la figliuola, mandò per lo figliuolo, e similmente dimostrato d’averlo fatto uccidere, a nutricar nel mandò a Bologna, come la fanciulla aveva mandata; della qual cosa la donna né altro viso né altre parole fece che della fanciulla fatto avesse, di che Gualtieri si maravigliava forte, e seco stesso affermava, niuna altra femina questo poter fare che ella faceva: e se non fosse che carnalissima de’ figliuoli, mentre gli piacea, la vedeva, lei avrebbe creduto ciò fare per piú non curarsene, dove come savia lei farlo conobbe. I sudditi suoi, credendo che egli uccidere avesse fatti i figliuoli, il biasimavan forte e reputavanlo crudele uomo, ed alla donna avevan grandissima compassione; la quale con le donne le quali con lei de’ figliuoli cosí morti si condoleano, mai altro non disse, se non che quel ne piaceva a lei che a colui che generati gli avea. Ma essendo piú anni passati dopo la nativitá della fanciulla, parendo tempo a Gualtieri di fare l’ultima pruova della sofferenza di costei, con molti de’ suoi disse che per niuna guisa piú sofferir poteva d’aver per moglie Griselda e che egli conosceva che male e giovenilmente aveva fatto quando l’aveva presa, e per ciò a suo potere voleva procacciar col papa che con lui dispensasse che un’altra