Pagina:Boccaccio - Decameron II.djvu/307


novella nona 301

che ardiron di dire, sé averlo veduto morto ed essere stati alla sepoltura; la qual cosa saputa dalla donna e da’ parenti di lui fu di grandissima ed inestimabile doglia cagione non solamente a loro, ma a ciascuno che conosciuto l’avea. Lungo sarebbe a mostrare qual fosse e quanto il dolore e la tristizia ed il pianto della sua donna; la quale dopo alquanti mesi che con tribulazion continua doluta s’era, ed a men dolersi avea cominciato, essendo ella da’ maggiori uomini di Lombardia domandata, da’ fratelli e dagli altri suoi parenti fu cominciata a sollecitar di maritarsi, il che ella molte volte e con grandissimo pianto avendo negato, costretta alla fine le convenne far quello che vollero i suoi parenti, con questa condizione, che ella dovesse stare senza a marito andarne tanto quanto ella aveva promesso a messer Torello. Mentre in Pavia eran le cose della donna in questi termini, e giá forse otto dí al termine del doverne ella andare a marito eran vicini, avvenne che messer Torello in Alessandria vide un dí uno il quale veduto avea con gli ambasciador genovesi montar sopra la galea che a Genova ne venía; per che, fattolsi chiamare, il domandò che viaggio avuto avessero e quando a Genova fosser giunti. Al quale costui disse: — Signor mio, malvagio viaggio fece la galea, sí come in Creti sentii, lá dove io rimasi; per ciò che, essendo ella vicina di Cicilia, si levò una tramontana pericolosa che nelle secche di Barberia la percosse, né ne scampò testa: ed intra gli altri, due miei fratelli vi perirono. — Messer Torello, dando alle parole di costui fede, che eran verissime, e ricordandosi che il termine ivi a pochi dí finiva da lui domandato alla sua donna, ed avvisando niuna cosa di suo stato doversi sapere a Pavia, ebbe per costante, la donna dovere essere rimaritata; di che egli in tanto dolor cadde, che, perdutone il mangiare ed a giacer postosi, diliberò di morire. La qual cosa come il Saladin sentí, che sommamente l’amava, venne da lui: e dopo molti prieghi e grandi fattigli, saputa la cagion del suo dolore e della sua infermitá, il biasimò molto che avanti non gliele aveva detto, ed appresso il pregò che si confortasse, affermandogli che, dove questo facesse, egli adopererebbe sí, che egli sarebbe