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296 giornata decima

bellissima e grande della persona e di ricchi vestimenti ornata, in mezzo di due suoi figlioletti che parevan due agnoli, se ne venne davanti a costoro e piacevolmente gli salutò. Essi, veggendola, si levarono in piè e con reverenza la ricevettero, e fattala seder tra loro, gran festa fecero de’ due belli suoi figlioletti. Ma poi che con loro in piacevoli ragionamenti entrata fu, essendosi alquanto partito messer Torello, essa piacevolmente donde fossero e dove andassero gli domandò; alla quale i gentili uomini cosí risposero come a messer Torello avevan fatto. Allora la donna con lieto viso disse: — Adunque, veggio io che il mio feminile avviso sará utile, e per ciò vi priego che di spezial grazia mi facciate di non rifiutare né avere a vile quel piccoletto dono il quale io vi farò venire: ma considerando che le donne secondo il lor piccol cuore piccole cose danno, piú al buono animo di chi dá riguardiate che alla quantitá del dono. — E fattesi venire per ciascuno due paia di robe, l’un foderato di drappo e l’altro di vaio, non miga cittadine né da mercatanti ma da signore, e tre giubbe di zendado e pannilini, disse: — Prendete queste: io ho delle robe il mio signore vestito con voi; l’altre cose, considerando che voi siate alle vostre donne lontani, e la lunghezza del cammin fatto e quella di quello che è a fare, e che i mercatanti son netti e dilicati uomini, ancor che elle vaglian poco, vi potranno esser care. — I gentili uomini si maravigliarono ed apertamente conobber, messer Torello niuna parte di cortesia voler lasciare a far loro, e dubitarono, veggendo la nobiltá delle robe non mercatantesche, di non essere da messer Torel conosciuti: ma pure alla donna rispose l’un di loro: — Queste son, madonna, grandissime cose e da non dover di leggeri pigliare, se i vostri prieghi a ciò non ci strignessero, alli quali dir di no non si puote. — Questo fatto, essendo giá messer Torel ritornato, la donna, accomandatigli a Dio, da lor si partí, e di simili cose di ciò, quali a loro si convenieno, fece provvedere a’ famigliari. Messer Torello con molti prieghi impetrò da loro che tutto quel dí dimorasson con lui; per che, poi che dormito ebbero, vestitesi le robe loro, con