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novella settima 269

egli alla catalana, avvenne che la figliuola di Bernardo, il cui nome era Lisa, da una finestra dove ella era con altre donne, il vide correndo egli, e sí maravigliosamente le piacque, che, una volta ed altra poi riguardandolo, di lui ferventemente s’innamorò. E cessata la festa ed ella in casa del padre standosi, a niuna altra cosa poteva pensare se non a questo suo magnifico ed alto amore; e quello che intorno a ciò piú l’offendeva era il conoscimento della sua infima condizione, il quale niuna speranza appena le lasciava pigliare di lieto fine: ma nonpertanto da amare il re indietro non si voleva tirare, e per paura di maggior noia a manifestar non l’ardiva. Il re di questa cosa non s’era accorto né si curava, di che ella, oltre a quello che si potesse estimare, portava intollerabil dolore; per la qual cosa avvenne che, crescendo in lei amor continuamente ed una malinconia sopra altra aggiugnendosi, la bella giovane, piú non potendo, infermò, ed evidentemente di giorno in giorno come la neve al sole si consumava. Il padre di lei e la madre, dolorosi di questo accidente, con conforti continui e con medici e con medicine in ciò che si poteva l’aiutavano: ma niente era, per ciò che ella, sí come del suo amore disperata, aveva eletto di piú non volere vivere. Ora, avvenne che, offerendole il padre di lei ogni suo piacere, le venne in pensiero, se acconciamente potesse, di volere il suo amore ed il suo proponimento, prima che morisse, fare al re sentire: e per ciò un dí il pregò che egli le facesse venire Minuccio d’Arezzo. Era in que’ tempi Minuccio tenuto un finissimo cantatore e sonatore, e volentieri dal re Pietro veduto, il quale Bernardo avvisò che la Lisa volesse per udirlo alquanto e sonare e cantare; per che fattogliele dire, egli, che piacevole uomo era, incontanente a lei venne: e poi che alquanto con amorevoli parole confortata l’ebbe, con una sua viuola dolcemente sonò alcuna stampita e cantò appresso alcuna canzone, le quali all’amor della giovane erano fuoco e fiamma, lá dove egli la credea consolare. Appresso questo, disse la giovane che a lui solo alquante parole voleva dire; per che partitosi ciascuno altro, ella gli disse: — Minuccio mio, io ho eletto te per fidissimo guardatore