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novella quarta 253

il quale, poi che ogni paura ebbe cacciata da sé, con piú sentimento cercando, trovò costei per certo non esser morta, quantunque poca e debole estimasse la vita; per che soavemente quanto piú poté, dal suo famigliare aiutato, del monimento la trasse, e davanti al caval messalasi, segretamente in casa sua la condusse in Bologna. Era quivi la madre di lui, valorosa e savia donna, la qual poscia che dal figliuolo ebbe distesamente ogni cosa udita, da pietá mossa, chetamente con grandissimi fuochi e con alcun bagno in costei rivocò la smarrita vita. La quale come rivenne, cosí la donna gittò un gran sospiro, e disse: — Oimè! ora ove sono io? — A cui la valente donna rispose: — Confortati, tu se’ in buon luogo. — Costei, in sé tornata e dintorno guardandosi, non bene conoscendo dove ella fosse e veggendosi davanti messer Gentile, piena di maraviglia la madre di lui pregò che le dicesse in che guisa ella quivi venuta fosse; alla quale messer Gentile ordinatamente contò ogni cosa. Di che ella dolendosi, dopo alquanto quelle grazie gli rendé che ella poté, ed appresso il pregò, per quello amore il quale egli l’aveva giá portato e per cortesia di lui, che in casa sua ella da lui non ricevesse cosa che fosse meno che onor di lei e del suo marito, e come il dí venuto fosse, alla sua propria casa la lasciasse tornare; alla quale messer Gentile rispose: — Madonna, chente che il mio disidèro si sia stato ne’ tempi passati, io non intendo al presente né mai per innanzi; poi che Iddio m’ha questa grazia conceduta, che da morte a vita mi v’ha renduta, essendone cagione l’amore che io v’ho per addietro portato; di trattarvi né qui né altrove se non come cara sorella. Ma questo mio beneficio operato in voi questa notte merita alcun guiderdone: e per ciò io voglio che voi non mi neghiate una grazia la quale io vi domanderò. — Al quale la donna benignamente rispose, sé essere apparecchiata, solo che ella potesse, ed onesta fosse. Messer Gentile allora disse: — Madonna, ciascun vostro parente ed ogni bolognese credono ed hanno per certo voi esser morta, per che niuna persona è la quale piú a casa v’aspetti: e per ciò io voglio di grazia da voi che vi debba piacere di dimorarvi tacitamente qui con mia madre