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230 giornata nona

giudice Leo, acciò che il prete col marito dormisse nel letto, ed avevalo molte volte al prete detto, ma egli non aveva mai voluto; e tra l’altre volte, una le disse: — Comar Gemmata, non ti tribolar di me, ché io sto bene, per ciò che, quando mi piace, io fo questa cavalla diventare una bella zitella e stommi con essa, e poi, quando voglio, la fo diventar cavalla: e per ciò non mi partirei da lei. — La giovane si maravigliò e credettelo, ed al marito il disse, aggiugnendo: — Se egli è cosí tuo come tu di’, ché non ti fai tu insegnare quello incantesimo, che tu possa far cavalla di me e fare i fatti tuoi con l’asino e con la cavalla, e guadagneremmo due cotanti? E quando a casa fossimo tornati, mi potresti rifar femina come io sono. — Compar Pietro, che era anzi grossetto uom che no, credette questo fatto ed accordossi al consiglio: e come meglio seppe, cominciò a sollecitar donno Gianni che questa cosa gli dovesse insegnare. Donno Gianni s’ingegnò assai di trarre costui di questa sciocchezza, ma pur non potendo, disse: — Ecco, poi che voi pur volete, domattina ci leveremo, come noi sogliamo, anzi dí, ed io vi mostrerò come si fa; è il vero che quello che piú è malagevole in questa cosa si è l’appiccar la coda, come tu vedrai. — Compar Pietro e comar Gemmata, appena avendo la notte dormito, con tanto disidèro questo fatto aspettavano, come vicino a dí fu, si levarono e chiamarono donno Gianni; il quale, in camiscia levatosi, venne nella cameretta di compar Pietro e disse: — Io non so al mondo persona a cui io questo facessi se non a voi, e per ciò, poi che vi pur piace, io il farò; vero è che far vi conviene quello che io vi dirò, se voi volete che venga fatto. — Costoro dissero di far ciò che egli dicesse; per che donno Gianni, preso un lume, il pose in mano a compar Pietro e dissegli: — Guata ben come io farò, e che tu tenghi bene a mente come io dirò: e guardati, quanto tu hai caro di non guastare ogni cosa, che, per cosa che tu oda o veggia, tu non dica una parola sola; e priega Iddio che la coda s’appicchi bene. — Compar Pietro, preso il lume, disse che ben lo farebbe. Appresso, donno Gianni fece spogliare ignuda nata comar Gemmata, e fecela stare con le mani e co’ piedi in terra