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226 giornata nona

questo, prestamente Melisso fu messo fuori, e Giosefo disse quello per che v’era; al quale Salamone nulla altro rispose se non: — Va’ al Ponte all’oca. — Il che detto, similmente Giosefo fu senza indugio dalla presenza del re levato, e ritrovò Melisso il quale l’aspettava, e dissegli ciò che per risposta aveva avuto. Li quali, a queste parole pensando e non potendo d’esse comprendere né intendimento né frutto alcuno per la loro bisogna, quasi scornati, a ritornarsi indietro entrarono in cammino: e poi che alquante giornate camminati furono, pervennero ad un fiume sopra il quale era un bel ponte; e per ciò che una gran carovana di some sopra muli e sopra cavalli passavano, lor convenne sofferir di passar tanto che quelle passate fossero. Ed essendo giá quasi che tutte passate, per ventura v’ebbe un mulo il quale adombrò, sí come sovente gli veggiam fare, né volea per alcuna maniera avanti passare; per la qual cosa un mulattiere, presa una stecca, prima assai temperatamente lo ’ncominciò a battere perché el passasse. Ma il mulo ora da questa parte della via ed ora da quella attraversandosi, e talvolta indietro tornando, per niun partito passar volea; per la qual cosa il mulattiere oltre modo adirato gl’incominciò con la stecca a dare i maggior colpi del mondo, ora nella testa ed ora ne’ fianchi ed ora sopra la groppa: ma tutto era nulla. Per che Melisso e Giosefo, li quali questa cosa stavano a vedere, sovente dicevano al mulattiere: — Deh! cattivo, che farai? Vuoil tu uccidere? Perché non t’ingegni tu di menarlo bene e pianamente? Egli verrá piú tosto che a bastonarlo come tu fai. — A’ quali il mulattier rispose: — Voi conoscete i vostri cavalli, ed io conosco il mio mulo: lasciate far me con lui. — E questo detto, rincominciò a bastonarlo, e tante d’una parte e d’altra ne gli die’, che il mulo passò avanti, sí che il mulattiere vinse la pruova. Essendo adunque i due giovani per partirsi, domandò Giosefo un buono uomo il quale a capo del ponte sedeva, come quivi si chiamasse; al quale il buono uomo rispose: — Messer, qui si chiama il Ponte all’oca. — Il che come Giosefo ebbe udito, cosí si ricordò delle parole di Salamone, e disse verso Melisso: — Or ti dico io, compagno, che il consiglio datomi da Salamone