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214 | giornata nona |
Niccolosa, la quale di raccontarvi mi piace, per ciò che in essa vedrete, un subito avvedimento d’una buona donna avere un grande scandalo tolto via.
Nel pian di Mugnone fu, non ha guari, un buono uomo il quale a’ viandanti dava pe’ lor denari mangiare e bere: e come che povera persona fosse ed avesse piccola casa, alcuna volta, per un bisogno grande, non ogni persona, ma alcun conoscente albergava. Ora, aveva costui una sua moglie assai bella femina, della quale aveva due figliuoli: e l’uno era una giovanetta bella e leggiadra, d’etá di quindici o di sedici anni, che ancora marito non avea; l’altro era un fanciul piccolino che ancora non aveva uno anno, il quale la madre stessa allattava. Alla giovane aveva posti gli occhi addosso un giovanetto leggiadro e piacevole e gentile uomo della nostra cittá, il quale molto usava per la contrada, e focosamente l’amava: ed ella, che d’esser da un cosí fatto giovane amata forte si gloriava, mentre di ritenerlo con piacevoli sembianti nel suo amor si sforzava, di lui similmente s’innamorò; e piú volte per grado di ciascuna delle parti avrebbe tale amore avuto effetto, se Pinuccio, che cosí avea nome il giovane, non avesse schifato il biasimo della giovane ed il suo. Ma pur di giorno in giorno multiplicando l’ardore, venne disidèro a Pinuccio di doversi pur con costei ritrovare, e caddegli nel pensiero di trovar modo di dovere col padre albergare, avvisando, sí come colui che la disposizion della casa della giovane sapeva, che, se questo facesse, gli potrebbe venir fatto d’esser con lei, senza avvedersene persona; e come nell’animo gli venne, cosí senza indugio mandò ad effetto. Esso insieme con un suo fidato compagno chiamato Adriano, il quale questo amor sapeva, tolti una sera al tardi due ronzini a vettura e postevi sú due valige, forse piene di paglia, di Firenze uscirono, e presa una lor volta, sopra il pian di Mugnon cavalcando pervennero essendo giá notte: e di quindi, come se di Romagna tornassero, data la volta, verso le case se ne vennero, ed alla casa del buono uom picchiarono; il quale, sí come colui che molto era dimestico di ciascuno, aperse la porta prestamente. Al quale Pinuccio disse: