gran servigio, che ti debba piacere d’andare stasera in sul primo
sonno ed entrare in quella sepoltura dove Scannadio è sepellito,
e metterti i suoi panni indosso e stare come se tu desso fossi
infino a tanto che per te sia venuto, e senza alcuna cosa dire
o motto fare, di quella trarre ti lasci e recare a casa sua, dove
ella ti riceverá, e con lei poi ti starai, ed a tua posta ti potrai
partire, lasciando del rimanente il pensiero a lei. — E se egli
dice di volerlo fare, bene sta; dove dicesse di non volerlo fare,
sí gli di’ da mia parte che piú dove io sia non apparisca, e come
egli ha cara la vita, si guardi che piú né messo né ambasciata
mi mandi. Ed appresso questo, te n’andrai a Rinuccio Palermini
e sí gli dirai: — Madonna Francesca dice che è presta di volere
ogni tuo piacer fare, dove tu a lei facci un gran servigio, cioè
che tu stanotte in su la mezzanotte te ne vadi all’avello dove
fu stamane sotterrato Scannadio, e lui, senza dire alcuna parola
di cosa che tu oda o senta, tragghi di quello soavemente e
rechigliele a casa; quivi perché ella il voglia vedrai, e di lei
avrai il piacer tuo: e dove questo non ti piaccia di fare, ella infino da ora t’impone che tu mai piú non le mandi né messo né
ambasciata. — La fante n’andò adammenduni, ed ordinatamente
a ciascuno, secondo che imposto le fu, disse; alla quale risposto
fu da ognuno che, non che in una sepoltura, ma in inferno
andrebber, quando le piacesse. La fante fe’ la risposta alla donna,
la quale aspettò di vedere se si fossero pazzi, che essi il facessero. Venuta adunque la notte ed essendo giá primo sonno,
Alessandro Chiarmontesi, spogliatosi in farsetto, usci di casa
sua per andare a stare in luogo di Scannadio nell’avello: ed
andando gli venne un pensier molto pauroso nell’animo, e cominciò
a dir seco: — Deh! che bestia sono io! Dove vo io? O che so io se i parenti di costei, forse avvedutisi che io l’amo, credendo essi quello che non è, le fanno far questo per uccidermi in quello avello? Il che se avvenisse, io m’avrei il danno, né mai cosa del mondo se ne saprebbe che lor nocesse. O che so io se forse alcun mio nemico questo m’ha procacciato, il quale ella forse amando, di questo il vuol servire? — E poi dicea:
— Ma pognam che niuna di queste cose sia, e che pure i suoi