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168 giornata ottava

son conosciuto. Voi siete anzi gente grossa che no, ma io vorrei che voi mi vedeste tra’ dottori, come io soglio stare. — Allora disse Buffalmacco: — Veramente, maestro, voi le sapete troppo piú che io non avrei mai creduto; di che io, parlandovi come si vuole parlare a’ savi come voi siete, frastagliatamente vi dico che io procaccerò senza fallo che voi di nostra brigata sarete. — Gli onori dal medico fatti a costoro appresso questa promessa multiplicarono; laonde essi, godendo, gli facean cavalcar la capra delle maggiori sciocchezze del mondo, ed impromisongli di dargli per donna la contessa di Civillari, la quale era la piú bella cosa che si trovasse in tutto il culattario dell’umana generazione. Domandò il medico chi fosse questa contessa; al quale Buffalmacco disse: — Pinca mia da seme, ella è una troppo gran donna, e poche case ha per lo mondo nelle quali ella non abbia alcuna giurisdizione: e non che altri, ma i frati minori a suon di nacchere le rendon tributo. E sovvi dire che, quando ella va da torno, ella si fa ben sentire, benché ella stea il piú richiusa: ma non ha per ciò molto che ella vi passò innanzi all’uscio una notte che andava ad Arno a lavarsi i piedi e per pigliare un poco d’aria: ma la sua piú continua dimora è in Laterina. Ben vanno per ciò de’ suoi sergenti spesso da torno, e tutti a dimostrazion della maggioranza di lei portano la verga ed il piombino. De’ suoi baroni si veggon per tutto assai, sí come è il Tamagnin dalla porta, don Meta, Manico di scopa, lo Squacchera ed altri, li quali vostri dimestichi credo che sieno, ma ora non ve ne ricordate. A cosí gran donna adunque, lasciata star quella da Cacavincigli, se il pensier non c’inganna, vi metterem nelle dolci braccia. — Il medico, che a Bologna nato e cresciuto era, non intendeva i vocaboli di costoro; per che egli della donna si chiamò per contento: né guari dopo queste novelle gli recarono i dipintori che egli era per ricevuto. E venuto il dí che la notte seguente si dovean ragunare, il maestro gli ebbe ammenduni a desinare: e desinato che egli ebbero, gli domandò che modo gli conveniva tenere a venire a questa brigata. Al quale Buffalmacco disse: — Vedete, maestro, a voi conviene esser molto sicuro, per ciò che, se voi