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76 giornata seconda

l’un di noi, ma sa meglio che altro uomo, come voi avete potuto vedere, far queste ciance di contraffarsi in qualunque forma vuole. — Come costoro ebbero udito questo, non bisognò piú avanti; essi si fecero per forza innanzi, e cominciarono a gridare: — Sia preso questo traditore e beffatore di Dio e de’ santi, il quale, non essendo attratto, per ischernire il nostro santo e noi, qui a guisa d’attratto è venuto! — E cosí dicendo, il pigliarono e giú del luogo dove era il tirarono, e presolo per li capelli e stracciatigli tutti i panni indosso, gl’incominciarono a dare delle pugna e de’ calci; né parea a colui essere uomo che a questo far non correa. Martellin gridava: — Mercé per Dio! — e quanto poteva s’aiutava, ma ciò era niente: la calca gli multiplicava ognora addosso maggiore. La qual cosa veggendo Stecchi e Marchese, cominciarono tra sé a dire che la cosa stava male, e di se medesimi dubitando non ardivano ad aiutarlo, anzi con gli altri insieme gridando ch’el fosse morto, avendo nondimeno pensiero tuttavia come trarre il potessero delle mani del popolo. Il quale fermamente l’avrebbe ucciso, se uno argomento non fosse stato il qual Marchese subitamente prese: che, essendo ivi di fuori la famiglia tutta della signoria, Marchese, come piú tosto poté, n’andò a colui che in luogo del podestá v’era, e disse: — Mercé per Dio! Egli è qua un malvagio uomo che m’ha tagliata la borsa con ben cento fiorin d’oro; io vi priego che voi il pigliate, sí che io riabbia il mio. — Subitamente, udito questo, ben dodici de’ sergenti corsero lá dove il misero Martellino era senza pettine carminato, ed alle maggiori fatiche del mondo rotta la calca, loro tutto pesto e tutto rotto il trassero delle mani e menaronnelo a palagio; dove molti seguitolo che da lui si tenevano scherniti, avendo udito che per tagliaborse era stato preso, non parendo loro avere alcuno altro piú giusto titolo a fargli dare la mala ventura, similmente cominciarono a dir ciascuno, da lui essergli stata tagliata la borsa. Le quali cose udendo il giudice del podestá, il quale era un ruvido uomo, prestamente da parte menatolo, sopra ciò lo ’ncominciò ad esaminare. Ma Martellino rispondea motteggiando, quasi per