ornamento del cielo e nella primavera i fiori de’ verdi prati, cosí de’ laudevoli costumi e de’ ragionamenti piacevoli sono i leggiadri motti; li quali, per ciò che brievi sono, molto meglio alle donne stanno che agli uomini, in quanto piú alle donne che agli uomini il molto parlare e lungo, quando senza esso si possa far, si disdice, come che oggi poche o niuna donna rimasa ci sia la quale o ne ’ntenda alcun leggiadro o a quello, se pur lo ’ntendesse, sappia rispondere: general vergogna e di noi e di tutte quelle che vivono. Per ciò che quella vertú che giá fu nell’anime delle passate hanno le moderne rivolta in ornamenti del corpo, e colei la quale si vede indosso li panni piú screziati e piú vergati e con piú fregi si crede dovere essere da molto piú tenuta e piú che l’altre onorata, non pensando che, se fosse chi addosso gliele ponesse, uno asino ne porterebbe troppo piú che alcuna di loro: né per ciò piú da onorar sarebbe che uno asino. Io mi vergogno di dirlo, per ciò che contro all’altre non posso dire che io contro a me non dica: queste cosí fregiate, cosí dipinte, cosí screziate o come statue di marmo mutole ed insensibili stanno o si rispondono, se sono addomandate, che molto sarebbe meglio l’aver taciuto; e fannosi a credere che da puritá d’animo proceda il non saper tra le donne e co’ valenti uomini favellare, ed alla lor milensaggine hanno posto nome onestá, quasi niuna donna onesta sia se non colei che con la fante o con la lavandaia o con la sua fornaia favella, il che se la natura avesse voluto, come elle si fanno a credere, per altro modo loro avrebbe limitato il cinguettare. È il vero che, cosí come nell’altre cose, è in questa da riguardare ed il tempo ed il luogo e con cui si favella, per ciò che talvolta avviene che, credendo alcuna donna o uomo con alcuna paroletta leggiadra fare altrui arrossare, non avendo ben le sue forze con quelle di quel cotal misurate, quello rossore che in altrui ha creduto gittare sopra sé l’ha sentito tornare. Per che, acciò che voi vi sappiate guardare, ed oltre a questo acciò che per voi non si possa quel proverbio intendere che comunemente si dice per tutto, cioè che le femine in ogni cosa sempre pigliano il peggio, questa