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novella quinta | 51 |
sedeva rivolta, che essa l’ordine seguitasse le comandò; la quale vezzosamente e con lieto viso incominciò:
Sí perché mi piace, noi essere entrati a dimostrare con le novelle quanta sia la forza delle belle e pronte risposte, e sí ancora perché quanto negli uomini è gran senno il cercar d’amar sempre donna di piú alto legnaggio che egli non è, cosí nelle donne è grandissimo avvedimento il sapersi guardare dal prendersi dell’amore di maggiore uomo che ella non è, m’è caduto nell’animo, donne mie belle, di mostrarvi, nella novella che a me tocca di dire, come e con opere e con parole una gentil donna sé da questo guardasse ed altrui ne rimovesse.
Era il marchese di Monferrato, uomo d’alto valore, gonfaloniere della Chiesa oltremare passato in un general passaggio da’ cristiani fatto con armata mano; e del suo valore ragionandosi nella corte del re Filippo il bornio, il quale a quel medesimo passaggio andar di Francia s’apparecchiava, fu per un cavalier detto, non esser sotto le stelle una simile coppia a quella del marchese e della sua donna: però che, quanto tra’ cavalieri era d’ogni vertú il marchese famoso, tanto la donna tra tutte l’altre donne del mondo era bellissima e valorosa. Le quali parole per sí fatta maniera nell’animo del re di Francia entrarono, che, senza mai averla veduta, di subito ferventemente la cominciò ad amare, e propose di non volere, al passaggio al quale andava, in mare entrare altrove che a Genova, acciò che, quivi per terra andando, onesta cagione avesse di dovere andare la marchesana a vedere, avvisandosi che, non essendovi il marchese, gli potesse venir fatto di mettere ad effetto il suo disio. E secondo il pensier fatto mandò ad esecuzione: per ciò che, mandato avanti ogni uomo, esso con poca compagnia e di gentili uomini entrò in cammino, ed avvicinandosi alle terre del marchese, un dí davanti mandò a dire alla donna che la seguente mattina l’attendesse a desinare. La donna, savia ed avveduta, lietamente rispose che questa l’era somma grazia sopra ogni altra e che egli fosse il ben venuto. Ed appresso entrò in pensiero, che questo volesse dire, che un cosí fatto re, non essendovi il marito di lei, la venisse a visitare: né la ’ngannò in questo l’avviso,