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novella quarta 49

che poi non avesser cagione di mormorare contro di lui quando il monaco punisse, o di voler prima da lei sentire come andata fosse la bisogna. E pensando seco stesso che questa potrebbe esser tal femina o figliuola di tale uomo, che egli non le vorrebbe aver fatta quella vergogna d’averla a tutti i monaci fatta vedere, s’avvisò di voler prima veder chi fosse e poi prender partito: e chetamente andatosene alla cella, quella aprí ed entrò dentro, e l’uscio richiuse. La giovane veggendo venir l’abate tutta smarrí, e temendo di vergogna cominciò a piagnere. Messer l’abate, postole l’occhio addosso e veggendola bella e fresca, ancora che vecchio fosse, sentí subitamente non meno cocenti gli stimoli della carne che sentiti avesse il suo giovane monaco, e tra se stesso cominciò a dire: — Deh! perché non prendo io del piacere quando io ne posso avere, con ciò sia cosa che il dispiacere e la noia, sempre che io ne vorrò, sieno apparecchiati? Costei è una bella giovane, ed è qui che niuna persona del mondo il sa; se io la posso recare a fare i piacer miei, io non so perché io nol mi faccia. Chi il saprá? Egli nol saprá persona mai, e peccato celato è mezzo perdonato. Questo caso non avverrá forse mai piú. Io estimo che egli sia gran senno a pigliarsi del bene quando Domenedio ne manda altrui. — E cosí dicendo, ed avendo del tutto mutato proposito da quello per che andato v’era, fattosi piú presso alla giovane, pianamente la cominciò a confortare ed a pregarla che non piagnesse: e d’una parola in un’altra procedendo, ad aprirle il suo disidèro pervenne. La giovane, che non era di ferro né di diamante, assai agevolmente si piegò a’ piaceri dell’abate, il quale, abbracciatala e basciatala piú volte, in sul letticello del monaco salitosene, avendo forse riguardo al grave peso della sua dignitá ed alla tenera etá della giovane, temendo forse di non offenderla per troppa gravezza, non sopra il petto di lei salí ma lei sopra il suo petto pose, e per lungo spazio con lei si trastullò. Il monaco, che fatto avea sembianti d’andare al bosco, essendo nel dormentoro occultato, come vide l’abate solo nella sua cella entrare, cosí tutto rassicurato estimò il suo avviso dovere avere effetto: e veggendol serrar dentro, l’ebbe