molte volte avuta voglia di doverle alcuna parola dire, e dubitando taciutosi, pure una, preso tempo ed ardire, le disse: — Caterina, io ti priego che tu non mi facci morire amando. — La giovane rispose subito: — Volesse Iddio che tu non facessi piú morir me! — Questa risposta molto di piacere e d’ardire aggiunse a Ricciardo; e dissele: — Per me non istará mai cosa che a grado ti sia, ma a te sta il trovar modo allo scampo della tua vita e della mia. — La giovane allora disse: — Ricciardo, tu vedi quanto io sia guardata, e per ciò da me non so veder come tu a me ti possi venire: ma se tu sai veder cosa che io possa senza mia vergogna fare, dillami, ed io la farò. — Ricciardo, avendo piú cose pensato, subitamente disse: — Caterina mia dolce, io non so alcuna via vedere, se giá tu non dormissi o potessi venire in sul verone che è presso al giardino di tuo padre, dove se io sapessi che tu di notte fossi, senza fallo io m’ingegnerei di venirvi, quantunque molto alto sia. — A cui la Caterina rispose: — Se quivi ti dá il cuor di venire, io mi credo ben far sí, che fatto mi verrá di dormirvi. — Ricciardo disse di sí: e questo detto, una volta sola si basciarono alla sfuggita, ed andâr via. Il dí seguente, essendo giá vicino alla fine di maggio, la giovane cominciò davanti alla madre a ramaricarsi che la passata notte per lo soperchio caldo non aveva potuto dormire. Disse la madre: — O figliuola, che caldo fa egli? Anzi non fa egli caldo veruno. — A cui la Caterina disse: — Madre mia, voi dovreste dire «a mio parere», e forse vi direste il vero: ma voi dovreste pensare quanto sieno piú calde le fanciulle che le donne attempate. — La donna disse allora: — Figliuola mia, cosí è il vero; ma io non posso fare caldo e freddo a mia posta, come tu forse vorresti: i tempi si convengon pur sofferir fatti come le stagioni gli dánno; forse questa altra notte sará piú fresco e dormirai meglio. — Ora Iddio il voglia, — disse la Caterina — ma non suole essere usanza che, andando verso la state, le notti si vadano rinfrescando. — Adunque, — disse la donna — che vuoi tu che si faccia? — Rispose la Caterina: — Quando a mio padre ed a voi piacesse, io farei volentier fare un letticello in sul verone