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novella prima 31

abbiamo de’ fatti suoi pessimo partito alle mani: per ciò che il mandarlo fuori di casa nostra cosí infermo ne sarebbe gran biasimo e segno manifesto di poco senno, veggendo la gente che noi l’avessimo ricevuto prima, e poi fatto servire e medicare cosí sollecitamente, ed ora, senza potere egli aver fatta cosa alcuna che dispiacerci debba, cosí subitamente di casa nostra, ed infermo a morte, vederlo mandar fuori. D’altra parte, egli è stato sí malvagio uomo, che egli non si vorrá confessare né prendere alcuno sagramento della Chiesa, e morendo senza confessione, niuna chiesa vorrá il suo corpo ricevere, anzi sará gittato a’ fossi a guisa d’un cane; e se egli si pur confessa, i peccati suoi son tanti e si orribili, che il simigliante n’avverrá, per ciò che frate né prete ci sará che il voglia né possa assolvere; per che, non assoluto, anche sará gittato a’ fossi. E se questo avviene, il popolo di questa terra, il quale sí per lo mestier nostro, il quale loro pare iniquissimo e tutto il giorno ne dicon male, e sí per la volontá che hanno di rubarci, veggendo ciò si leverá a romore e griderá: «Questi lombardi cani, li quali a chiesa non sono voluti ricevere, non ci si voglion piú sostenere!», e correrannoci alle case e per avventura non solamente l’avere ci ruberanno, ma forse ci torranno oltre a ciò le persone; di che noi in ogni guisa stiam male, se costui muore. — Ser Ciappelletto, il quale, come dicemmo, presso giacea lá dove costoro cosí ragionavano, avendo l’udire sottile, sí come le piú volte veggiamo aver gl’infermi, udí ciò che costoro di lui dicevano; li quali egli si fece chiamare, e disse loro: — Io non voglio che voi d’alcuna cosa di me dubitiate né abbiate paura di ricevere per me alcun danno; io ho inteso ciò che di me ragionato avete e son certissimo che cosí n’avverrebbe come voi dite, dove cosí andasse la bisogna come avvisate: ma ella andrá altramenti. Io ho vivendo tante ingiurie fatte a Domenedio, che, per farnegli io una ora in su la mia morte, né piú né meno ne fará. E per ciò procacciate di farmi venire un santo e valente frate il piú che aver potete, se alcun ce n’è, e lasciate fare a me, ché fermamente io acconcerò i fatti vostri ed i miei in maniera che stará bene e che dovrete