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328 giornata quarta

ciascun comandato che niun fosse tanto ardito, che di questo facesse parola, rimontò a cavallo, ed essendo giá notte al suo castello se ne tornò. La donna, che udito aveva il Guardastagno dovervi esser la sera a cena, e con disidèro grandissimo l’aspettava, non veggendol venir si maravigliò forte ed al marito disse: — E come è cosí, messer, che il Guardastagno non è venuto? — A cui il marito disse: — Donna, io ho avuto da lui che egli non ci può essere di qui domane — di che la donna un poco turbatetta rimase. Il Rossiglione, smontato, si fece chiamare il cuoco e gli disse: — Prenderai quel cuor di cinghiare e fa’ che tu ne facci una vivandetta la migliore e la piú dilettevole a mangiar che tu sai; e quando a tavola sarò, la mi manda in una scodella d’ariento. — Il cuoco, presolo e postavi tutta l’arte e tutta la sollecitudine sua, minuzzatolo e messevi di buone spezie assai, ne fece un manicaretto troppo buono. Messer Guiglielmo, quando tempo fu, con la sua donna si mise a tavola. La vivanda venne, ma egli, per lo maleficio da lui commesso, nel pensiero impedito, poco mangiò. Il cuoco gli mandò il manicaretto, il quale egli fece porre davanti alla donna, sé mostrando quella sera svogliato, e lodògliele molto. La donna, che svogliata non era, ne cominciò a mangiare, e parvele buono; per la qual cosa ella il mangiò tutto. Come il cavaliere ebbe veduto che la donna tutto l’ebbe mangiato, disse: — Donna, chente v’è paruta questa vivanda? — La donna rispose: — Monsignore, in buona fé ella m’è piaciuta molto. — Se m’aiti Iddio, — disse il cavaliere — io il vi credo, né me ne maraviglio se morto v’è piaciuto ciò che vivo piú che altra cosa vi piacque. — La donna, udito questo, alquanto stette; poi disse: — Come? Che cosa è questa che voi m’avete fatta mangiare? — Il cavalier rispose: — Quello che voi avete mangiato è stato veramente il cuore di messer Guiglielmo Guardastagno, il qual voi come disleal femina tanto amavate: e sappiate di certo che egli è stato desso, per ciò che io con queste mani gliele strappai, poco avanti che io tornassi, del petto. — La donna, udendo questo di colui cui ella piú che altra cosa amava, se dolorosa fu non è da domandare; e dopo alquanto disse: — Voi faceste quello che disleale e malvagio