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276 | giornata quarta |
dice e chi l’ode non abbia compassione. Forse per temperare alquanto la letizia avuta li giorni passati l’ha fatto: ma che che se l’abbia mosso, poi che a me non si conviene di mutare il suo piacere, un pietoso accidente, anzi sventurato e degno delle nostre lagrime racconterò.
Tancredi, prencipe di Salerno, fu signore assai umano e di benigno ingegno, se egli nell’amoroso sangue nella sua vecchiezza non s’avesse le mani bruttate; il quale in tutto lo spazio della sua vita non ebbe che una figliuola, e piú felice sarebbe stato se quella avuta non avesse. Costei fu dal padre tanto teneramente amata, quanto alcuna altra figliuola da padre fosse giá mai: e per questo tenero amore, avendo ella di molti anni avanzata l’etá del dovere avere avuto marito, non sappiendola da sé partire, non la maritava; poi alla fine, ad un figliuolo del duca di Capova datala, poco tempo dimorata con lui, rimase vedova ed al padre tornossi. Era costei bellissima del corpo e del viso quanto alcuna altra femina fosse mai, e giovane e gagliarda e savia piú che a donna per avventura non si richiedea. E dimorando col tenero padre, sí come gran donna, in molte dilicatezze, e veggendo che il padre, per l’amor che egli le portava, poca cura si dava di piú maritarla, né a lei onesta cosa pareva il richiedernelo, si pensò di volere avere, se esser potesse, occultamente un valoroso amante. E veggendo molti uomini nella corte del padre usare, gentili ed altri, sí come noi veggiamo nelle corti, e considerate le maniere ed i costumi di molti, tra gli altri un giovane valletto del padre il cui nome era Guiscardo, uom di nazione assai umile ma per vertú e per costumi nobile, piú che altro le piacque, e di lui tacitamente, spesso veggendolo, fieramente s’accese, ognora piú lodando i modi suoi. Ed il giovane, il quale ancora non era poco avveduto, essendosi di lei accorto, l’aveva per sí fatta maniera nel cuor ricevuta, che da ogni altra cosa quasi che da amar lei aveva la mente rimossa. In cotal guisa adunque amando l’un l’altro segretamente, niuna altra cosa tanto disiderando la giovane quanto di ritrovarsi con lui, né volendosi di questo amore in alcuna persona fidare, a dovergli significare il modo