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270 | giornata quarta |
parlando, hanno detto che io farei piú discretamente a pensare donde io dovessi aver del pane che dietro a queste frasche andarmi pascendo di vento. E certi altri, in altra guisa essere state le cose da me raccontatevi che come io lo vi porgo, s’ingegnano in detrimento della mia fatica di dimostrare. Adunque, da cotanti e da cosí fatti soffiamenti, da cosí atroci denti, da cosí aguti strali, valorose donne, mentre io ne’ vostri servigi milito, sono sospinto, molestato ed infino nel vivo trafitto. Le quali cose io con piacevole animo, sallo Iddio, ascolto ed intendo; e quantunque a voi in ciò tutta appartenga la mia difesa, nondimeno io non intendo di risparmiar le mie forze: anzi, senza rispondere quanto si converrebbe, con alcuna leggera risposta tôrmegli dagli orecchi, e questo far senza indugio, per ciò che, se giá, non essendo io ancora al terzo della mia fatica venuto, essi sono molti e molto presummono, io avviso che avanti che io pervenissi alla fine essi potrebbono in guisa esser multiplicati, non avendo prima avuta alcuna repulsa, che con ogni piccola lor fatica mi metterebbono in fondo, né a ciò, quantunque elle sien grandi, resistere varrebbero le forze vostre. Ma avanti che io venga a far la risposta ad alcuno, mi piace in favor di me raccontare, non una novella intera, acciò che non paia che io voglia le mie novelle con quelle di cosí laudevole compagnia quale fu quella che dimostrata v’ho, mescolare, ma parte d’una, acciò che il suo difetto stesso sé mostri non esser di quelle; ed a’ miei assalitori favellando dico che
Nella nostra cittá, giá è buon tempo passato, fu un cittadino il quale fu nominato Filippo Balducci, uomo di condizione assai leggera, ma ricco e bene inviato ed esperto nelle cose quanto lo stato suo richiedea: ed aveva una sua donna la quale egli sommamente amava, ed ella lui, ed insieme in riposata vita si stavano, a niuna altra cosa tanto studio ponendo quanto in piacere interamente l’uno all’altro. Ora, avvenne, sí come di tutti avviene, che la buona donna passò di questa vita, né altro di sé a Filippo lasciò che un solo figliuolo di lui conceputo, il quale forse d’etá di due anni era. Costui per la morte della sua donna tanto sconsolato rimase quanto