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254 giornata terza

un gentile uom forestiere il quale si chiama il conte Beltramo, piacevole e cortese e molto amato in questa cittá; ed è il piú innamorato uom del mondo d’una nostra vicina, la quale è gentil femina, ma è povera. Vero è che onestissima giovane è, e per povertá non si marita ancora, ma con una sua madre, savissima e buona donna, si sta: e forse, se questa sua madre non fosse, avrebbe ella giá fatto di quello che a questo conte fosse piaciuto. — La contessa queste parole intendendo raccolse bene; e piú tritamente esaminando venendo ogni particularitá, e bene ogni cosa compresa, formò il suo consiglio: ed apparata la casa ed il nome della donna e della sua figliuola dal conte amata, un giorno tacitamente in abito pellegrino lá se n’andò, e la donna e la sua figliuola trovate assai poveramente, salutatele, disse alla donna che, quando le piacesse, le volea parlare. La gentil donna, levatasi, disse che apparecchiata era d’udirla; ed entratesene sole in una sua camera e postesi a sedere, cominciò la contessa: — Madonna, el mi pare che voi siate delle nemiche della fortuna come sono io, ma dove voi voleste, per avventura voi potreste voi e me consolare. — La donna rispose che niuna cosa disiderava quanto di consolarsi onestamente. Seguí la contessa: — A me bisogna la vostra fede, nella quale se io mi rimetto e voi m’ingannaste, voi guastereste i vostri fatti ed i miei. — Sicuramente — disse la gentil donna — ogni cosa che vi piace mi dite, ché mai da me non vi troverete ingannata. — Allora la contessa, cominciatasi dal suo primo innamoramento, chi ella era e ciò che intervenuto l’era infino a quel giorno le raccontò per sí fatta maniera, che la gentil donna, dando fede alle sue parole, sí come quella che giá in parte udite l’aveva da altrui, cominciò di lei ad aver compassione. E la contessa, i suoi casi raccontati, seguí: — Udite adunque avete tra l’altre mie noie quali sieno quelle due cose che aver mi convenga se io voglio avere il mio marito, le quali niuna altra persona conosco che farlemi possa avere se non voi, se quello è vero che io intendo, cioè che il conte mio marito sommamente ami vostra figliuola. — A cui la gentil donna disse: — Madonna, se il conte ama mia figliuola io nol