Pagina:Boccaccio - Decameron I.djvu/242

238 giornata terza

in terra, nelle mani d’Aldobrandino si rimisero, perdonanza domandando di ciò che contro a lui avevano adoperato. Aldobrandino lagrimando pietosamente gli ricevette, e tutti basciandogli in bocca, con poche parole spacciandosi, ogni ingiuria ricevuta rimise. Appresso costoro le sirocchie e le mogli loro tutte di bruno vestite vennero, e da madonna Ermellina e dall’altre donne graziosamente ricevute furono. Ed essendo stati magnificamente serviti nel convito gli uomini parimente e le donne, né avendo avuto in quello cosa alcuna altro che laudevole, se non una, la taciturnitá stata per lo fresco dolore rappresentato ne’ vestimenti oscuri de’ parenti di Tedaldo, per la qual cosa da alquanti il diviso e lo ’nvito del pellegrino era stato biasimato, ed egli se n’era accorto: ma come seco disposto avea, venuto il tempo da tôrla via, si levò in piè, mangiando ancora gli altri le frutte, e disse: — Niuna cosa è mancata a questo convito, a doverlo far lieto, se non Tedaldo; il quale, poi che avendolo avuto continuamente con voi non l’avete conosciuto, io il vi voglio mostrare. — E di dosso gittatosi la schiavina ed ogni abito pellegrino, in una giubba di zendado verde rimase, e non senza grandissima maraviglia da tutti guatato e riconosciuto fu lungamente, avanti che alcun s’arrischiasse a creder che el fosse desso. Il che Tedaldo veggendo, assai de’ lor parentadi, delle cose tra loro avvenute, de’ suoi accidenti raccontò; per che i fratelli e gli altri uomini, tutti di lagrime d’allegrezza pieni, ad abbracciare il corsero, ed il simigliante appresso fecer le donne, cosí le non parenti come le parenti, fuor che monna Ermellina. Il che Aldobrandin veggendo, disse: — Che è questo, Ermellina? Come non fai tu come l’altre donne festa a Tedaldo? — A cui, udendo tutti, la donna rispose: — Niuna ce n’è che piú volentieri gli abbia fatta festa o faccia che farei io, sí come colei che piú gli è tenuta che alcuna altra, considerato che per le sue opere io t’abbia riavuto; ma le disoneste parole dette ne’ dí che noi piagnemmo colui che noi credevam Tedaldo, me ne fanno stare. — A cui Aldobrandin disse: — Va’ via, credi tu che io creda agli abbaiatori? Esso, procacciando la mia salute, assai