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novella settima 229

la cagione per la quale voi con lui vi turbaste? Offesevi egli giá mai? — A cui la donna rispose: — Certo no, che egli non m’offese mai; ma la cagione del cruccio furono le parole d’un maladetto frate dal quale io una volta mi confessai: per ciò che, quando io gli dissi l’amore il quale io a costui portava e la dimestichezza che io aveva seco, mi fece un romore in capo che ancor mi spaventa, dicendomi che, se io non me ne rimanessi, io n’andrei in bocca del diavolo nel profondo del ninferno e sarei messa nel fuoco pennace. Di che sí fatta paura m’entrò, che io del tutto mi disposi a non voler piú la dimestichezza di lui; e per non averne cagione, né sua lettera né sua ambasciata piú volli ricevere: come che io creda, se piú fosse perseverato, come, per quello che io presuma, egli se n’andò disperato, veggendolo io consumare come si fa la neve al sole, il mio duro proponimento si sarebbe piegato, per ciò che niun disidèro al mondo maggiore avea. — Disse allora il pellegrino: — Madonna, questo è sol quel peccato che ora vi tribola. Io so fermamente che Tedaldo non vi fece forza alcuna: quando voi di lui v’innamoraste, di vostra propria volontá il faceste, piacendovi egli, e come voi medesima voleste, a voi venne ed usò la vostra dimestichezza, nella quale e con parole e con fatti tanta di piacevolezza gli mostraste, che, se egli prima v’amava, in ben mille doppi faceste l’amor raddoppiare. E se cosí fu, che so che fu, qual cagion vi dovea poter muovere a tôrglivi cosí rigidamente? Queste cose si volevan pensare innanzi tratto, e se credevate dovervene, come di mal far, pentere, non farle. Cosí come egli divenne vostro, cosí diveniste voi sua. Che egli non fosse vostro, potevate voi fare ad ogni vostro piacere, sí come del vostro: ma il voler torre voi a lui che sua eravate, questa era ruberia e sconvenevole cosa, dove sua volontá stata non fosse. Or voi dovete sapere che io son frate, e per ciò li loro costumi io conosco tutti; e se io ne parlo alquanto largo ad utilitá di voi, non mi si disdice come farebbe ad uno altro: ed egli mi piace di parlarne, acciò che per innanzi meglio gli conosciate che per addietro non pare che abbiate fatto. Furon giá i frati santissimi e valenti uomini, ma quegli