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174 giornata seconda

salvaticamente motto mi fai. Non vedi tu che io sono il tuo messer Riccardo, venuto qui per pagare ciò che volesse questo gentile uomo in casa cui noi siamo, per riaverti e per menartene: ed egli, la sua mercé, per ciò che io voglio mi ti rende? — La donna, rivolta a lui, un cotal pocolin sorridendo, disse: — Messere, dite voi a me? Guardate che voi non m’abbiate colta in iscambio, ché, quanto è a me, io non mi ricordo che io vi vedessi giá mai. — Disse messer Riccardo: — Guarda ciò che tu di’: guatami bene; se tu ti vorrai ben ricordare, tu vedrai bene che io sono il tuo Riccardo di Chinzica. — La donna disse: — Messere, voi mi perdonerete; forse non è egli cosí onesta cosa a me, come voi v’imaginate, il molto guardarvi, ma io v’ho nondimeno tanto guardato, che io conosco che io mai piú non vi vidi. — Imaginossi messer Riccardo che ella questo facesse per tema di Paganino, di non volere in sua presenza confessar di conoscerlo; per che, dopo alquanto, chiese di grazia a Paganino che in camera solo con essolei le potesse parlare. Paganin disse che gli piacea, sí veramente che egli non la dovesse contra suo piacere basciare, ed alla donna comandò che con lui in camera andasse ed udisse ciò che egli volesse dire, e come le piacesse gli rispondesse. Andatisene adunque in camera la donna e messer Riccardo soli, come a sedere si furori posti, incominciò messer Riccardo a dire: — Deh! cuore del corpo mio, anima mia dolce, speranza mia, or non riconosci tu Riccardo tuo che t’ama piú che se medesimo? Come può questo essere? Sono io cosí trasfigurato? Deh! occhio mio bello, guatami pure un poco. — La donna incominciò a ridere, e senza lasciarlo dir piú, disse: — Ben sapite che io non sono sí smemorata, che io non conosca che voi siete messer Riccardo di Chinzica mio marito: ma voi, mentre che io fui con voi, mostraste assai male di conoscer me, per ciò che, se voi eravate savio o siete come volete esser tenuto, dovevate bene avere tanto conoscimento, che voi dovevate vedere che io era giovane e fresca e gagliarda, e per conseguente conoscere quello che alle giovani donne, oltre al loro vestire ed al mangiare, benché elle per vergogna nol dicano, si richiede; il che