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novella nona 167

piaceri; il che io feci, e vinsi il pegno: ed egli, che piú tosto sé della sua bestialitá punir dovea che lei d’aver fatto quello che tutte le femine fanno, da Parigi a Genova tornandosene, per quello che io abbia poi sentito, la fece uccidere. — Sicurano, udendo questo, prestamente comprese qual fosse la cagione dell’ira di Bernabò verso lei e manifestamente conobbe, costui di tutto il suo male esser cagione; e seco pensò di non lasciarglielne portare impunitá. Mostrò adunque Sicurano d’aver molto cara questa novella, ed artatamente prese con costui una stretta dimestichezza, tanto che per gli suoi conforti Ambruogiuolo, finita la fiera, con essolui e con ogni sua cosa se n’andò in Alessandria, dove Sicurano gli fece fare un fondaco e misegli in mano de’ suoi denari assai; per che egli, util grande veggendosi, vi dimorava volentieri. Sicurano, sollecito a voler della sua innocenza far chiaro Bernabò, mai non riposò infino a tanto che, con opera d’alcuni gran mercatanti genovesi che in Alessandria erano, nuove cagioni trovando, non l’ebbe fatto venire; il quale in assai povero stato essendo, ad alcun suo amico tacitamente il fece ricevere infino che tempo gli paresse da quel fare che di fare intendea. Aveva giá Sicurano fatta raccontare ad Ambruogiuolo la novella davanti al soldano, e fattone al soldano prender piacere: ma poi che vide quivi Bernabò, pensando che alla bisogna non era da dare indugio, preso tempo convenevole, dal soldano impetrò che davanti venir si facesse Ambruogiuolo e Bernabò, ed in presenza di Bernabò, se agevolmente fare non si potesse, con severitá da Ambruogiuolo si traesse il vero come stato fosse quello di che egli della moglie di Bernabò si vantava. Per la qual cosa, Ambruogiuolo e Bernabò venuti, il soldano in presenza di molti con rigido viso ad Ambruogiuol comandò che il vero dicesse come a Bernabò vinti avesse cinquemilia fiorin d’oro: e quivi era presente Sicurano, in cui Ambruogiuolo piú avea di fidanza, il quale con viso troppo piú turbato gli minacciava gravissimi tormenti se nol dicesse. Per che Ambruogiuolo, da una parte e d’altra spaventato, ed ancora alquanto costretto, in presenza di Bernabò e di molti altri, niuna pena piú aspettandone che