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novella ottava 155

il conobbe punto, per ciò che oltre modo era trasformato da quello che esser soleva, sí come colui che vecchio e canuto e barbuto era, e magro e bruno divenuto, e piú tosto uno altro uomo pareva che il conte. E veggendo la donna che i fanciulli da lui partire non si voleano, ma volendonegli partir piagnevano, disse al maestro che alquanto gli lasciasse stare. Standosi adunque i fanciulli col prod’uomo, avvenne che il padre di Giachetto tornò, e dal maestro loro sentí questo fatto; per che egli, il quale a schifo avea la Giannetta, disse: — Lasciagli star con la mala ventura che Dio déa loro, ché essi fanno ritratto da quello onde nati sono: essi son per madre discesi di paltoniere, e per ciò non è da maravigliarsi se volentier dimoran co’ paltonieri. — Queste parole udí il conte, e dolfergli forte, ma pure, nelle spalle ristretto, cosí quella ingiuria sofferse come molte altre sostenute n’avea. Giachetto, che sentita aveva la festa che i figliuoli al prod’uomo facevano, quantunque gli dispiacesse, nondimeno tanto gli amava, che, avanti che piagner gli vedesse, comandò che, se il prod’uomo ad alcun servigio lá entro dimorar volesse, che egli vi fosse ricevuto. Il quale rispose che vi rimanea volentieri, ma che altra cosa far non sapea che attendere a’ cavalli, di che tutto il tempo della sua vita era usato. Assegnatogli adunque un cavallo, come quello governato avea, al trastullare i fanciulli intendea. Mentre che la fortuna in questa guisa che divisata è il conte d’Anguersa ed i figliuoli menava, avvenne che il re di Francia, molte triegue fatte con gli alamanni, morí, ed in suo luogo fu coronato il figliuolo, del quale colei era moglie per cui il conte era stato cacciato. Costui, essendo l’ultima triegua finita co’ tedeschi, rincominciò asprissima guerra; in aiuto del quale, sí come nuovo parente, il re d’Inghilterra mandò molta gente sotto il governo di Perotto suo maliscalco e di Giachetto Lamiens, figliuolo dell’altro maliscalco, col quale il prod’uomo andò, e senza essere da alcuno riconosciuto, dimorò nell’oste per buono spazio a guisa di ragazzo: e quivi, come valente uomo, e con consigli e con fatti, piú che a lui non si richiedea, assai di bene adoperò. Avvenne durante la guerra che la reina di Francia infermò