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novella ottava 151

quale questa infermitá procede, gitta via, e confortati e renditi certo che niuna cosa sará, per sodisfacimento di te, che tu m’imponghi, che io a mio poter non faccia, sí come colei che te piú amo che la mia vita. Caccia via la vergogna e la paura, e dimmi se io posso intorno al tuo amore adoperare alcuna cosa: e se tu non truovi che io a ciò sia sollecita e ad effetto tel rechi, abbimi per la piú crudel madre che mai partorisse figliuolo. — Il giovane, udendo le parole della madre, prima si vergognò, poi, seco pensando che niuna persona meglio di lei potrebbe al suo piacer sodisfare, cacciata via la vergogna, cosí le disse: — Madama, niuna altra cosa mi v’ha fatto tenere il mio amor nascoso quanto l’essermi nelle piú delle persone avveduto che, poi che attempati sono, d’essere stati giovani ricordar non si vogliono. Ma poi che in ciò discreta vi veggio, non solamente quello di che dite vi siete accorta, non negherò esser vero, ma ancora di cui vi farò manifesto: con cotal patto, che effetto seguirá alla vostra promessa a vostro potere, e cosí mi potrete aver sano. — Al quale la donna, troppo fidandosi di ciò che non le doveva venir fatto nella forma nella quale giá seco pensava, liberamente rispose che sicuramente ogni suo disidèro l’aprisse, ché ella senza alcuno indugio darebbe opera a fare che egli il suo piacere avrebbe. — Madama, — disse allora il giovane — l’alta bellezza e le laudevoli maniere della nostra Giannetta ed il non poterla fare accorgere, non che pietosa, del mio amore ed il non avere ardito mai di manifestarlo ad alcuno m’hanno condotto dove voi mi vedete: e se quello che promesso m’avete o in un modo o in uno altro non segue, state sicura che la mia vita fia brieve. — La donna, a cui piú tempo da conforto che da riprensioni parea, sorridendo disse: — Ahi! figliuol mio, adunque per questo t’hai tu lasciato aver male? Confòrtati e lascia fare a me, poi che guerito sarai. — Il giovane, pieno di buona speranza, in brevissimo tempo di grandissimo miglioramento mostrò segni; di che la donna contenta molto si dispose a voler tentare come quello potesse osservare che promesso avea: e chiamata un dí la Giannetta, per via di motti assai cortesemente la domandò se ella avesse