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144 giornata seconda

amico e servidore, ed ancora che assai ammaestrato fosse nell’arte della guerra, per ciò che loro piú alle dilicatezze atto che a quelle fatiche parea, lui in luogo di loro sopra tutto il governo del reame di Francia general vicario lasciarono, ed andarono al lor cammino. Cominciò adunque Gualtieri e con senno e con ordine l’uficio commesso, sempre d’ogni cosa con la reina e con la nuora di lei conferendo: e benché sotto la sua custodia e giurisdizione lasciate fossero, nondimeno come sue donne e maggiori l’onorava. Era il detto Gualtieri del corpo bellissimo e d’etá forse di quaranta anni, e tanto piacevole e costumato, quanto alcuno altro gentile uomo il piú esser potesse, ed oltre a tutto questo, era il piú leggiadro ed il piú dilicato cavaliere che a quegli tempi si conoscesse, e quegli che piú della persona andava ornato. Ora, avvenne che, essendo il re di Francia ed il figliuolo nella guerra giá detta, essendosi morta la donna di Gualtieri ed a lui un figliuol maschio ed una femina piccoli fanciulli rimasi di lei senza piú; che, costumando egli alla corte delle donne predette e con loro spesso parlando delle bisogne del regno, la donna del figliuolo del re gli pose gli occhi addosso e con grandissima affezione la persona di lui ed i suoi costumi considerando, d’occulto amore ferventemente di lui s’accese: e sé giovane e fresca sentendo e lui senza alcuna donna, si pensò leggermente doverle il suo disidèro venir fatto. E pensando niuna cosa a ciò contrastare se non vergogna, di manifestargliele dispose del tutto e quella cacciar via: ed essendo un giorno sola e parendole tempo, quasi d’altre cose con lui ragionar volesse, per lui mandò. Il conte, il cui pensiero era molto lontano da quel della donna, senza alcuno indugio a lei andò, e postosi, come ella volle, con lei sopra un letto in una camera tutti soli a sedere, avendola il conte giá due volte domandata della cagione per che fatto l’avesse venire, ed ella taciuto, ultimamente, da amor sospinta, tutta di vergogna divenuta vermiglia, quasi piagnendo e tutta tremante, con parole rotte cosí cominciò a dire: — Carissimo e dolce amico e signor mio, voi potete, come savio uomo, agevolmente conoscere quanta sia la fragilitá e degli uomini e delle