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novella settima 129

sí forte di lei i due giovani padroni della nave s’innamorarono, che, ogni altra cosa dimenticatane, a servirle ed a piacerle intendevano, guardandosi sempre non Marato s’accorgesse della cagione. Ed essendosi l’un dell’altro di questo amore avveduto, di ciò ebbero insieme segreto ragionamento, e convennersi di fare l’acquisto di questo amor comune, quasi Amore cosí questo dovesse patire come la mercatantía o i guadagni fanno. E veggendola molto da Marato guardata, e per ciò alla loro intenzione impediti, andando un dí a vela velocissimamente la nave, e Marato standosi sopra la poppa e verso il mare riguardando, di niuna cosa da lor guardandosi, di concordia andarono, e lui prestamente di dietro preso, il gittarono in mare, e prima per ispazio di piú d’un miglio dilungati furono, che alcuno si fosse pure avveduto, Marato esser caduto in mare; il che sentendo la donna e non veggendosi via da poterlo ricoverare, nuovo cordoglio sopra la nave a far cominciò. Al conforto della quale i due amanti incontanente vennero, e con dolci parole e con promesse grandissime, quantunque ella poco intendesse, lei, che non tanto il perduto marito quanto la sua sventura piagnea, s’ingegnavan di racchetare. E dopo lunghi sermoni ed una ed altra volta con lei usati, parendo loro lei quasi avere racconsolata, a ragionamento venner tra se medesimi, qual prima di loro la dovesse con seco menare a giacere. E volendo ciascuno essere il primo né potendosi in ciò tra loro alcuna concordia trovare, prima, con parole, grave e dura riotta incominciarono, e da quella accesi nell’ira, messo mano alle coltella, furiosamente s’andarono addosso: e piú colpi, non potendo quegli che sopra la nave eran dividergli, si diedono insieme, de’ quali incontanente l’un cadde morto, e l’altro in molte parti della persona gravemente fedito rimase in vita; il che dispiacque molto alla donna, sí come a colei che quivi sola senza aiuto o consiglio d’alcun si vedea, e temeva forte non sopra lei l'ira si volgesse de’ parenti e degli amici de’ due padroni: ma i prieghi del fedito ed il prestamente pervenire a Chiarenza dal pericolo della morte la liberarono. Dove col fedito insieme discese in terra, e con lui dimorando in uno albergo,