chiassolino dalla strada chiudea e nella via disceso, all’uscio della casa, il quale egli molto ben riconobbe, se n’andò, e quivi invano lungamente chiamò, e molto il dimenò e percosse. Di che egli piagnendo, come colui che chiara vedea la sua disavventura, cominciò a dire: — Oimè lasso! in come piccol tempo ho io perduti cinquecento fiorini ed una sorella! — E dopo molte altre parole, da capo cominciò a battere l’uscio ed a gridare; e tanto fece cosí, che molti de’ circostanti vicini, desti, non potendo la noia sofferire, si levarono, ed una delle servigiali della donna, in vista tutta sonnacchiosa, fattasi alla finestra, proverbiosamente disse: — Chi picchia lá giú? — Oh! — disse Andreuccio — o non mi conosci tu? Io sono Andreuccio, fratello di madama Fiordaliso. — Al quale ella rispose: — Buono uomo, se tu hai troppo bevuto, va’ dormi e tornerai domattina; io non so che Andreuccio né che ciance son quelle che tu di’; va’ in buona ora e lasciaci dormir, se ti piace. — Come? — disse Andreuccio — non sai che io mi dico? Certo sí sai; ma se pur son cosí fatti i parentadi di Cicilia, che in si piccol termine si dimentichino, rendimi almeno i panni miei li quali lasciati v’ho, ed io m’andrò volentier con Dio. — Al quale ella, quasi ridendo, disse: — Buono uomo, el mi par che tu sogni. — Ed il dir questo ed il tornarsi dentro e chiuder la finestra fu una cosa; di che Andreuccio, giá certissimo de’ suoi danni, quasi per doglia fu presso a convertire in rabbia la sua grande ira, e per ingiuria propose di rivolere quello che per parole riaver non potea; per che da capo, presa una gran pietra, con troppo maggior colpi che prima, fieramente cominciò a percuoter la porta. Per la qual cosa molti de’ vicini avanti destisi e levatisi, credendo lui essere alcuno spiacevole il quale queste parole fingesse per noiare quella buona femina, recatosi a noia il picchiare il quale egli faceva, fattisi alle finestre, non altramenti che ad un can forestiere tutti quelli della contrada abbaiano addosso, cominciarono a dire: — Questa è una gran villania a venire a questa ora a casa le buone femine e dire queste ciance; deh! va’ con Dio, buono uomo; lasciaci dormir, se ti piace: e se tu hai nulla a far con lei, tornerai domane, e non ci dar