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Capitolo XVI

Medea, Reina dei Colchi

Medea, crudelissimo esempio di antica malvagia, fu figliuola di Oete, malvagissimo re di Colco e di Ipsea sua moglie: fu assai bella, e simigliantemente ammaestrata. Ebbe intanto lo cognoscimento delle erbe, che niuno le conobbe meglio; e seppe perfettamente turbare lo cielo, convocare venti dalle tane, muovere tempeste1, fare star fermi i fiumi, fare e comporre veleni, comporre fuochi artificiosi ad ogni incendio, e fare tutte simili cose. E, che molto peggio fu, non ebbe l’animo discordevole dalle arti2; perchè mancandole quelle, parevate levissima cosa usare lo ferro. Questa primieramente amò ardentissimamente Giasone di Tessaglia, in quel tempo maraviglioso giovine per virtù, mandato da Pelia suo zio, il quale avea invidia della sua virtù, in Colco,

  1. Cod. Cass. chonvochari venti dalle tane, venire tempeste. Test. Lat. tempestates movere.
  2. Cod. Cass. dischordevole degli altri. Test. Lat. ab artibus fuit dissonus.