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92 isifile, cap. xv.

lo paese Adrasto re con l’oste, il quale periva per sete1 andando con quell’esercito a Tebe, e pregando, quella mostragli la fontana, lasciando lo piccolo figliuolo che nutricava tra fiori in un campo: e domandò Adrasto che gli contasse la sua passata fortuna. Ella fu conosciuta da Enone e Toante, suoi figliuoli già cresciuti, e già della milizia del re; e dirizzata nella speranza di miglior fortuna2, trovato lo fanciullo che ella nutricava morto, giuocando egli fra l’erbe, per lo sbattere di una coda di serpente, poco meno turbò tutta l’oste col pianto; dalla quale oste e dai quali figliuoli ella fu tolta a Licurgo, il quale furiava per lo dolore, e fu difesa dalla fortuna e dalla morte non so come fatto.

  1. Cod. Cass. il quale prima per esette, ecc. Test. Lat. propter estum siti periclitanti.
  2. Cod. Cass. e dirizzata quella speranza di migliore fortuna. Test. Lat. in spem fortunae melioris erecta.