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capitolo xiv. 87

tutti i figliuoli, splendidi di gioventù, in piccolo spazio morirono infino all’ultimo. E Anfione essendo privato di quattordici figliuoli, di dolor pieno con le mani proprie si diede la morte. Laonde i Tebani stimarono ciò esser fatto per ira degli Dei i quali vendicassino l’ingiuria della Dea1. Ma Niobe, rimasta vedova e trista, ostinata venne in tanto senza parlare, che piuttosto parea un’immobile sasso che una femmina. Per la qual cagione i poeti ferono poi una finzione, che ella si convertì in una statua di pietra presso Sipiilo, dove erano stati seppelliti i figliuoli. Dura cosa e molto odiosa vedere, nonchè comportare, i superbi, ma comportare le superbe donne è fastidioso, e incomportabile2: conciossiacosachè per la maggior parte la natura

  1. Le parole di differente carattere sono tolte dal Betussi per interezza del senso.
  2. Cod. Cass. Dura chosa e molto odiosa avere non che a comportare i superbi machomportare le superbe donne e fastidiose e in chomportabili. Test. Lat. Durum est et odiosum plurimun superbos non dicam tolerare, sed spectare homines; mulieres autem fastidiosum et importabile.