Pagina:Boccaccio - De claris mulieribus.djvu/83


capitolo xii. 79

che lo infelice sangue d’amendue si mischiasse insieme, la quale non aveva comportato1 che si giugnessero insieme con piacevole abbracciare. E chi non avrà compassione a quei giovani, chi non darà almeno una lagrima a sì infelice morte, sarà di pietra. Quegli si amarono in puerizia, e per questo non meritarono isciagurata morte; perchè peccato di giovanile etade non è orribile peccato per quelli che sono isciolti di matrimonio, il quale poteva seguire; e forse peccarono i miseri parenti. Appoco appoco per certo si debbono frenare le volontà degli uomini, acciocchè, volendo contrastare al subito suo imperio, non si sospingano per disperazione a pericolo. La passione desiderosa e senza temperanza, è quasi come una pestilenzia e un tormento de’ giovani, nei quali certamente egli si dee portare con paziente animo; perchè, volendo così la natura delle cose, avviene questo infino che noi siamo forti per la etade, quando noi ci pieghiamo ad avere figliuoli; acciocchè l’umana generazione non manchi, indugiando lo ingenerare alla vecchiezza.

  1. Cod. Cass. e quegli egli avea comportato. Test. Lat. et sic quos amplexu placido ex invida fortuna jungi minime passa est.