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tro? Eppure e i seguaci di Fozio tacquero di Giovanna quando non la videro nel ruolo dei Pontefici, e si tacque Michele, rampognato dal Pontefice. Se mai sono tutt’ora fautori di questa favoletta non andranno poco stretti al nodo di questo argomento.

Le parole di Mariano Scoto risguardanti Giovanna furono come il seme gettato dal quale doveva nascere mostro gigante, delizia della Chiesa Riformata e de’ gonzi.

Martino Polono, morto 184 anni dopo Scoto e 425 dopo l’elezione di Benedetto III, riproduce la favola di Mariano, di altre circostanze adornandola, cioè, essere la Papessa di Magonza, e fatta Papa; in solenne processione, colta da subitano dolore di parto, nella pubblica via tra il Coliseo e la Chiesa di S. Clemente avere sposto il feto. Per avere poi contezza della statua innalzata nel sitɔ ove sgravossi questa femmina, in memoria di fatto tanto vituperoso alla Chiesa, e di non so qual sedia perforata, della quale poi usarono per non andare di bel nuovo falliti intorno al sesso del novello Papa, ti fa mestieri, o lettor mio, che tu percorra circa due secoli dopo la morte di Martino Polono per dare in un tal Teodorico Niemeo che ti dia sicurtà della sopraddetta statua, e dopo Niemeo circa altro secolo percorri, e venghi nel finir del secolo XV, perchè Guglielmo Brevin e il Platina ti faccian consapevole della sedia perforata. Oh la nuova