Pagina:Boccaccio - De claris mulieribus.djvu/487


dell’editore. 483

vengo alle pruove. Sebbene siano gli eruditi discordevoli, pure la Cronica di Mariano Scoto è il libro più antico, nel quale si legge della Papessa Giovanna, e queste ne sono le parole: Leo Papa obiit Kalendis Augusti. Huic successit Joanna annis duobus, mensibus quinque, diebus quatuor. Scoto nacque nell’anno 1028, morì nell’anno 86 dello stesso secolo, 236 anni dopo la elezione di Benedetto III; dunque circa due secoli e mezzo lo divisero dal riferito avvenimento: egli non è scrittore coevo; se non lo è, vediamo se dagli scrittori sincroni egli abbia ricevuto sì bello raeconto. Fra questi maggior fede è da prestarsi a colui che non solamente visse nello stesso secolo, ma nell’anno istesso, e nel luogo medesimo ove il fatto avvenne questi è Anastagio Bibliotecario, il quale, testimone oculare in Roma della morte di Leone IV e dello immediato innalzamento di Benedetto III, non fa motto di sorte di Giovanna, che fra questi due pontefici abbia tenuto nelle mani la somma delle cose Cristiane. Adone, Arcivescovo di Vienna, Guglielmo, Bibliotecario di Santa Romana Chiesa, gli Annali de’ Franchi detti Bertiniani, Reginone, Abate di Pruim, Incmaro Remense, i quali tutti vissero nel nono secolo, tacquero di questa Papessa, ed il loro silenzio è argomento vigoroso per chiarirci della falsità del racconto di Scoto. Imperocchè non può cadere in animo ragionevole, esser questi venuti in comune consenti-