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sendo nata dopo la morte di suo padre di Beatrice sorella del conte di Retesta. Come possiamo ammettere il consenso, anzi l’opera di Papa Urbano in queste nozze che furono seme di guerra tra il Pontefice e Federigo? Per non intertenere il leggitore in più prolissa confutazione lo mandiamo pel Baronio e pel Capecelatro che la cosa più chiaro addimostrarono.

(E) Molti furono nella storia i fatti ai quali gli uomini prestarono fede, infino che i filosofi non avessero gettato un lume su di quelli, e li avessero trasformati in favole agli occhi di coloro che, vergognando, risero di lor credenza. Ma alcuno ancor ve n’ha che, conquiso dalla critica, come idolo s’erge nella storia, ed al quale fanno tuttor riverenza coloro che, allusingati dallo spirito di parte, soffrono buon grado che lor ragione invilisca sotto la tirannide del pregiudizio. Chi non ha contezza d’una Papessa Giovanna? e chi non ne ascolta la storia col sogghigno del disprezzo, simile a racconto nato fra il cicalare di muliebre brigata? Eppure siccome i Protestanti posero tutt’opera a rivestire cotesta favoletta del manto della verità, come se dall’esistenza di Papessa Giovanna venisse compiuto trionfo alle congreghe di loro sulla Chiesa di Cristo; e perchè gli argomenti di questi non menassero in errore quei che della cosa poco o niente sapessero, mi cadde in animo dire di questa Giovanna e provarne falsa l’esistenza: e di corto