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che con sua bocca dice: Con quella misura che voi giudicherete altrui, con quella giudicherà il mio eterno Padre. A questo io vi chiamo, a questo io vi richieggo, priego e conforto; questo per parte de’ nostri maggiori, C. P. e Signori, io vi protesto, e per quanto m’è lecito comando, acciò si conservi il vostro vie di questo benigno e amatissimo popolo; seguane l’onesto desiderio de’ nostri gloriosi e eccelsi signori; onore e perpetua fama di voi, e lunga prosperità di quegli che di voi nasceranno, secondo promette Iddio, e per le preziose parole del Salmista, dove dice così: Injusti puniuntur, et semen eorum peribit; justi autem hæreditabunt terram et inhabitabunt in seculum seculi: cioè: Gl’ingiusti saranno puniti, e il seme loro mancherà nel mondo; ai giusti fia dato per eterna eredità la terra, e insieme la possederanno per tutti i futuri secoli.

Io ho detto, credendo dire quanto da questi miei onorevoli maggiori, Padri del collegio dei Gonfalonieri, e de’ nostri signori fedeli servidori m’era stato imposto: in quello io avessi mancato, eglino con la loro prudenzia suppliranno, e io ne gli priego; e voi, Ser Ludovico, come d’uso sarete rogato.