Paolo apostolo, vaso di elezione, e di verità ́tromba, sopra ogni altra cosa in ogni luogo sempre risuona giustizia; e nella prima Epistola, scrivendo a’ Romani, dice così: Qui injuste agunt digni sunt morte, et non solum qui faciunt, sed qui consentiunt facientibus, propter quod inexcusabilis es, homo, qui judicas, in quo enim alium judices teipsum condemnas. Tullio questo medesimo affermò dicendo: Injusta genera duo sunt, unum eorum qui inferunt, alterum eorum qui, a quibus infertur, non propulsant, si possunt, injuriam. Io non troverei fine al mio dire, se io seguissi in questo, e volessi narrare da che cagioni sia giustizia impedita; come drento delle mura da chi ne’ magistrati siede, e fuori da chi in pace o guerra governa, si ministri giustizia. Declinando dunque verso la conclusione nostra, introduco a memoria prima avervi dimostrato, quanto questo popolo sempre fusse amatore di giustizia; che ragioni anticamente la impedisse, e quanto lentamente fu da voi racquistata, creando prima il Gonfaloniere e poi l’esecutore della santa giustizia; e perchè a’ Gonfalonieri toccava in questo alto a dire questo fatto; mostrammo che