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452 giovanna, cap. ciii.


strangolata con uno laccio, benchè fusse senza la coscienza del re, e al postutto non sapendone egli alcuna cosa. Queste due ultime opinioni m’è piaciuto porre in questo luogo, non perchè sia da dubitare della prima per alcuno modo, ma perchè quegli che leggeranno sappiano che io le ripruovo come false e soperchie. Poichè ella fu morta, fu portata in luogo pubblico, dov’ella stette alla veduta d’ogni uomo, acciocchè niuno dubitasse dappoi ch’ella fusse viva: poi fu seppellita con reale onore d’ultima sepoltura; e fece manifesto che la vita umana è una favola; e che egli è vero quel detto del Poeta, che noi dobbiamo aspettare l’ultimo dì a lodare alcuno uomo; e che niuno si dee chiamare beato innanzi che muoia, e che sia seppellito. Laus Deo semper.