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capitolo ciii. 449

ancora la nobiltà de’ suoi passati. Perchè ella, poichè ella fu onorata della corona reale, drizzata1. .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .     era suo sostegno, incominciò nuovo e mortale scisma; a da questo si conobbe la somma de’ mali di quella; perchè la cosa procedè tanto innanzi, che, vivendo Urbano, e non temendo siffatta cosa, fu eletto un altro Papa, come in veleno della fè cattolica. Al quale, mutata l’opinione, la detta reina cominciò a essere favorevole, o che la fortuna menasse quella ad esterminio, o ch’ella fusse tratta da perverse lusinghe de’ suoi. E per questo ogni cosa fu turbata e messa in confusione; perchè lo detto Urbano, vero Papa, mosso per isdegno pronunziò scismatica anima della fè di Cristo e della chiesa la detta reina, la quale innanzi avea chiamata diletta figliuola, e finalmente la diffamò per pubblichi processi; e non cessò infino che la cacciò del regno; e chiamò d’Ungheria, di quella medesima schiatta reale, Carlo, giovane di gran

  1. Il Codice è scemo di una pagina.