nella settima provincia1 tra la Gallia Narbonese, lo Rodano e le Alpi e il contado di Folchacherio ai suoi comandamenti, e confessano quella essere donna ereina. Oh quante famose cittadi sono in queste provincie, quanti maravigliosi castelli, quanti golfi di mare e quanti rifugj di nocchieri, quanti porti, quanti luoghi, quante fontane medicinali, quante selve, quanti boschi, quanti paschi, e dilettevoli e fruttiferi campi! Ancora quanti grandi popoli, quanti grandi baroni, e ancora come grandi ricchezze, ed abbondanza di tutte cose che aspettano alla vita! e certamente non sarebbe lieve esprimerlo. La quale essendo grandissima signoria e non usata a essere retta da donne, nondimeno dà ammirazione e nominanza, se noi guardiamo bene2. E, che è molto più maraviglioso, a lei basta l’animo alla Signoria, che tanto chiara serva
- ↑ Cod. Cass. gietrimuna provinciæ. Test. Lat. septimam provinciam.
- ↑ Quod cum permaximum sit dominium, nec id sit a mulieribus possideri consuetum, non minus miraculi quam claritatis affert, si satis inspicimus.