niuna schiatta a nostri dì nè de’ nostri padri fu famosa più di nobiltà in tutto il mondo di questa. Eziandio dappoi essendo piccola fanciulla, essendo morto il padre giovane, non avendo suo padre erede maschio, avvenne di ragione, eziandio comandando egli così, che ella sopravvivendo1 diventasse erede del regno. E non fu la sua eredità oltre alla torrida zona, oltre i Sauromati sotto tramontana, dove è il ghiaccio; anzi fu tra ’l mare Adriatico e Tirreno, da Piceno e Umbria allo paese de’ Volschi, infino al mare di Sicilia, sotto temperata aria. Tra i quali confini obbediscono a sua signoria gli antichi Campagnuoli, i Lucani, i Bruzi, i Salentini, i Calavresi, i Dauni, i Vestini, i Sanni, i Peligni, i Marsi e altri molti, acciò che io taccia i maggiori, come lo regno di Ierusalem, e l’isola di Sicilia, e la Gallia Cisalpina, lo terreno da piè de’ monti, le quali cose sono occupate per ingiuria degli occupatori. E così obbediscono quegli che abitano
- ↑ Cod. Cass. sopravenendo. Test. Lat. superstes.