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capitolo ci. 433

suo grado quella verginitade. Di che addivenne, non senza ammirazione di quegli che l’udirono, in età di cinquantacinque anni ella ingravidò. E non essendo dato fede a quella gravidezza, e essendo creduto da’ più che quello fusse inganno, a tor via la sospetto, fu proceduto provedutamente, che appressandosi il tempo del parto, di comandamento dello imperadore fusse mandato per le donne di Sicilia, sicchè tutte le donne, quelle che volessero, fussero presenti al futuro parto. Le quali sopravvenendo eziandio di lungi, posero nei prati le tende fuori della città di Palermo, e, secondo alcuni, drento alla citta; e riguardando ognuna, la vecchia imperadrice partorì, cioè, Federico; lo quale poi, cresciuto maraviglioso uomo, fu peste1 di tutta Italia non che del regno di Sicilia, acciocchè non fallisse l’augurio del calavrese Abate. Dunque chi non penserà che la gravidezza e il parto di Costanza fusse maraviglioso, poichè oltre a questo non sia udito alcuno alli nostri tempi anzi dalla venuta di

  1. Cod. Cass. fu presso datutta italia. Test. Lat. et Italiæ totius nedum regni Siciliæ pestem.