del regno Tancredi, e dopo quello Guglielmo suo figliuolo, ancora fanciullo essendo, avvenne o per la indegna rinnovazione dei re, che per opera de’ Baroni, nascendo le guerre di ciascuna parte, lo regno pareva andare tutto in esterminio per ferro e per fuoco. Per la qual cosa avendo compassione alcuni della sciagura, vennegli a mente quello che seguì dappoi, cioè che Costanza fusse data per moglie ad alcuno principe; acciocchè per la potenzia di quello per sua opera fusse vietato lo mortale movimento. E non si ottenne senza inganno e gran fatica, consentendolo il Papa, che Costanza consentisse a cosiffatta opinione, stando ella ferma nel proposito di sua professione, e eziandio parendo contrastare. Ma repugnando ella, e già essendo avvenuto che non si poteva comodamente ritrarre, fu data per moglie a Arrigo imperadore di Roma, figliuolo innanzi di Federico primo. E così la crespa vecchia lasciato lo santo chiostro, messe giuso le bende monacali, ornata di vesti reali, maritata, imperadrice si manifestò; e quella che avea consagrato a Dio perpetua verginità, entrata nella camera dello imperatore, e montata nel letto matrimoniale, mise giuso a mal