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capitolo lxxxxvii. 413

era molto nobile principe de’ Palmireni. E era questa bella del corpo, benchè alquanto bruna di colore, come per lo caldo del sole sono tutti gli abitatori di quel paese: ancora ella avea bellezza di neri occhi, e bianchi denti. La quale vedendo Odenato, intento ad occupare i regni d’Oriente, essendo preso e dannato a brutto servizio Valeriano da Sapore re di Persia; e Galieno suo figliuolo come effemminato stare in ozio1; e non avendo dimenticato la prima durezza; deliberò di nascondere la sua bellezza sotto le armi, e usare la milizia sotto suo marito, e con lui prese il nome reale e l’ornamento. E con Erode figliastro avendo raccolto suo sforzo, andò contro Sapore animosamente, il quale già ampiamente occupava Mesopotamia: e non isparmiandosi alcuna fatica, alcuna volta facendo l’ufficio di soldato, alcuna volta di capitano2, uccise non solamente quello aspro uomo e esperto, in virtù della battaglia e delle armi; ma fu creduto che per

  1. Betus. Cod. Cass. eghalieno suo figliuolo inmolto testamento.
  2. Betussi.