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410 faustina, cap. lxxxxvi.

figliuolo di gladiatore che d’Antonino, e non per l’ugnere del sangue, ma per iscellerata lussuria di quella collo gladiatore: la qual cosa fece testimonianza della verità. Le quali cose sendo divulgate ad infamia di Faustina, Antonino fu confortato da amici che la uccidesse, o almeno la repudiasse, che era più umanità. Ma Antonino, che era di pietoso animo, benchè portasse molestamente gli adulterj della moglie, non volle consentire lo consiglio, e volle piuttosto comportarla1 che arrivare a maggior vergogna; e non rispose agli amici che lo confortavano, se non che per lo repudio si conveniva restituire la dota; volendo che per questo egli intendessero che per Faustina egli teneva lo imperio. Ma lasciando queste cose molto spesse volte per certo le più oneste, certe volte per lo troppo guardare, non accorgendosi, sogliono cadere2. E tornando da’ vizj alle virtù; reggendo Antonino magnificamente la repubblica, appresso de’ re orientali avvenne,

  1. Cod. Cass. chonfortarlo. Test. Lat. perpeti maluit.
  2. Cod. Cass. soglono credere. Test. Lat. labefactari consuevisse.