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capitolo lxxxxvi. 409

amico, anzi tenne brigata con molti, de’ quali la infamia discoperse i nomi d’alcunì; perchè fu nominato tra i suoi adulteratori un certo Vettilo, e così fu reputato Orfico, e dopo questo Moderato; ma quello che passò in tutto gli altri, fu chiamato Tercolo, il quale si dice che fu trovato a cena con lei da Antonino. E sopra questo seguì Marco Vero, non ostante che fusse suo genero, marito di Lucilia sua figliuola. E, che è più brutta cosa di tutte, dicesi che ella amò tanto un gladiatore, che per appetito di quello occorse in una infermità poco meno che mortale; e per desiderio di guarire ella manifestò ad Autonino la sua concupiscenza; e che per mitigare quello ardore, di consiglio del medico usò per rimedio dell’infermità, fare uccidere quello gladiatore, e del sangue suo, sendo ancora caldo, fece ugnere tutto il corpo della inferma. Il quale rimedio certamente i savj credettero finto; imperocchè in processo di tempo1 Antonino Commodo, il quale in quel tempo fu generato, fu reputato piuttosto

  1. Betus. Test. Lat. fletum credidere prudentes: cum temporibus processu.