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capitolo lxxxxv. 405

zione quello che non lo sapesse crederebbe veramente che Virgilio fusse stato profeta o evangelista. Dalle quali cose non è compresa meno commendabile cosa a questa donna, che ella sapesse la Santa Scrittura pienamente; la qual cosa quanto avvenga rado, ed eziandio agli uomini di nostro tempo, dolendomene, lo sapeme. Ancora la nobile donna volle che la sua opera si chiamasse Centona, e quanto più degno pensiamo quello1 di perpetua memoria, tanto meno noi, crediamo che famoso ingegno di questa donna fusse contento di questa opera sola; anzi penso, se ella visse molti anni, che ella compose altre opere molto laudabili, le quali per difetto di scrittori per nostro danno non sono arrivate fino alla nostra età. Tra le quali, come piace ad alcuni, fu una Centona d’Omero con quell’istessa arte, e di quella medesima materia che avea tolto da Virgilio fatta di versi tolti da Omero. Onde, se cosi è, si presume

  1. Test. Lat. Voluit insuper egregia fæmina labore suo opus compositum vocari Centonam, el quanto magis illud memoratu perpetuo dignum putavimus.